Emergenza coronavirus, sindaci e governatori scontenti del governo. La protesta delle amministrazioni locali.
Coronavirus, Comuni e Regioni contro il governo. Il Dpcm contro l’emergenza alimentare non piace a tantissimi sindaci e governatori della penisola, che hanno accusato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di aver mischiato le carte davanti alle telecamere. Le critiche principali sono due. La prima: il governo ha anticipato i soldi ai Comuni, non ha stanziato altri fondi. Ma questo lo aveva chiarito anche il Presidente del Consiglio in conferenza stampa. Il secondo punto è che i soldi vincolati per la spesa e i buoni pasto sono pochi. Non bastano per poter procedere con un buon servizio.
Coronavirus, l’ordinanza della Protezione Civile. Comuni e Regioni contro il governo
I 400 milioni messi sul piatto con un’ordinanza della Protezione Civile sono considerati insufficienti per fronteggiare l’emergenza alimentare che sta interessando soprattutto molte famiglie del Centro e del Sud, dove si temono tensioni sociali e assalti ai supermercati.
È vero che a questi soldi si sommano i 4 miliardi anticipati dal governo, che invece di distribuire i soldi a maggio ha deciso di stringere i tempi per mettere liquidità in circolazione.
La sensazione di molti sindaci e governatori è che comunque lo sforzo fatto non sia sufficiente.
Valutando i 400 milioni dell’ordinanza della Protezione Civile, i Comuni dovranno dividerli a tra le famiglie in base al criterio di necessità. L’idea è che si vada da un minimo di 25 euro a un massimo di 50 per nucleo familiare, ma con licenza per le amministrazioni locali di comportarsi come ritengono opportuno. Ovviamente tenendo fede ai principi che hanno portato alla nascita del provvedimento.
I fondi stanziati per ogni Comune
I fondi stanziati per ogni Comune in effetti aiutano a comprendere meglio le effettive disponibilità che le amministrazioni locali potranno gestire. A Roma vanno circa 15 milioni di euro, mentre a Milano ne vanno quasi 7,5. Secondo le autorità milanesi si tratta più o meno della stessa cifra che il Comune di Milano ha raccolto affidandosi alle donazioni.
Di seguito il documento con l’ordinanza del Dipartimento della Protezione Civile e l’elenco delle misure per ogni Comune.
Emergenza coronavirus, la criminalità organizzata si muove nel clima di disperazione
L’emergenza economica, come spesso accade nei momenti di crisi, si trasforma rapidamente in una crisi sociale. Non sarebbero poche le persone che in questo periodo di disperazione si sarebbero già avvicinate alla malavita, vista come un porto sicuro in un momento in cui lo Stato sembra lontanissimo, se non addirittura avversario.
A differenza dello Stato la criminalità organizzata può offrire un lavoro e uno stipendio. E di questi tempi non tutti si pongono il problema della moralità o della legalità.
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